Ciao e benvenuto in questo nuovo articolo.

Oggi vedrai nello specifico come creare un ecommerce da zero e quali sono le difficoltà e gli errori più comuni in cui il 97% degli imprenditori incappa quando si parla di ecommerce.

Inoltre vedrai come si struttura una vera e propria metodologia che funziona nel breve, medio e lungo periodo.

Questo articolo lo puoi considerare una vera e propria guida completa all’ecommerce ed è un concentrato di anni di esperienza (più di 20), lanci, successi, fallimenti, test e tante cose imparate sporcandomi le mani con diversi shop online.

Molti professionisti si farebbero pagare per queste informazioni, io invece ho deciso di condividere la mia esperienza in maniera gratuita perché ci tengo davvero che tu non faccia parte di quelle 9 persone su 10 che chiude il proprio negozio online entro i primi 2 anni di attività.

Introduzione

Quando faccio consulenze o parlo con alcune persone desiderose di vendere online la prima domanda che mi viene rivolta è: quanto costa fare un ecommerce?

Sono più di vent’anni che lavoro nel Digital e nel marketing e devo ammettere che i miei errori li ho fatti.

Senza errori non si impara e non si cresce, fa parte del gioco.

Capita spesso quando si è all’inizio della carriera di voler prendere qualsiasi lavoro, un po’ per poca esperienza e un po’ perché siamo tenuti a pensare che comunque vada quel lavoro ci porterà dei benefici in termini economici.

Sbagliatissimo!

Nel settore ecommerce non esiste provare, questo l’ho imparato nel tempo.

Con gli ecommerce bisogna avere fin dall’inizio le idee chiare, il mindset imprenditoriale e tanti, tantissimi soldi da investire (poi vedremo perché) considerando che un negozio online mediamente inizia a creare profitto dopo 3 anni.

Quindi rispondendo alla domanda, oggi quanto costa fare un ecommerce, la risposta è “costa molto”, almeno 50k in fase di investimento ma la cosa più importante è capire che fare ecommerce da zero richiede un mindset imprenditoriale ben definito perché si ha a che fare con un vero e proprio business e troppo spesso capita di bruciare soldi.

Fare ecommerce non è un gioco o provare a fare “qualcosa online”, fare ecommerce significa metter su una struttura con reparto marketing, un addetto alle vendite, gestire la logistica, il customer care ecc…

Detto questo, partiamo!

Vantaggi e falsi miti

Avere un negozio online porta con sé tanti vantaggi, vediamone insieme alcuni:

  • È un settore in grande crescita;
  • Puoi vendere potenzialmente in tutto il Mondo;
  • Puoi avere orari flessibili;
  • È un business quasi totalmente automatizzato;
  • Puoi guadagnare anche mentre fai altre cose (Es. dormi, fai la spesa, mentre passeggi lungomare);
  • Il tuo negozio è aperto h24;
  • Puoi comunicare facilmente con tutti i tuoi potenziali clienti grazie a strumenti quali: whatsapp, zendesk, manychat ecc…;
  • Puoi gestire il cashflow in anticipo grazie ai pagamenti istantanei (spesso ancor prima di aver acquistato il prodotto dal tuo fornitore).

Questi sono alcuni vantaggi che aprire un negozio online può garantirti, come abbiamo visto può essere davvero molto stimolante lavorare online ma ci sono anche altrettanti falsi miti che è bene elencare prima di procedere.

Spesso quando io e il mio team parliamo con un nuovo imprenditore che vuole lanciare un nuovo shop online ci rendiamo conto che spesso molti di essi non hanno mai gestito un’attività e credono che vendere online equivalga a fare soldi subito.

La verità è che un Ecommerce raggiunge la sostenibilità non prima dei 2 anni e quindi vien da se che l’imprenditore deve munirsi di pazienza e soldi da investire per poter strutturare nel tempo un Business con le basi solide.

Faccio un elenco di alcuni falsi miti:

  1. Una volta che ho fatto realizzare il sito e caricato i prodotti inizierò a vendere;
  2. Il mio prodotto è il migliore sul mercato e quindi online venderò tantissimo;
  3. Iniziamo ad investire 30€ al giorno in facebook e poi vediamo che succede;
  4. Metter su un negozio online è meno dispendioso dell’offline;
  5. Non ho concorrenti, sono il leader di mercato;
  6. Non investo più se devo andare in perdita per ogni conversione;
  7. Meglio vendere su Amazon;
  8. Non ho grandi budget all’inizio e vorrei fare tutto da solo;
  9. Non ho fatto nemmeno una vendita in 2 mesi.

Ok mi fermo qui ma potrei andare avanti all’infinito, queste sono solo alcuni dei falsi miti che girano intorno agli shop online e che puntualmente sento in fase di trattativa.

L’ingrediente segreto (se ce ne fosse uno) per creare un ecommerce di successo è la cultura dell’imprenditore e parlo di cultura nel fare Business.

Appena messo online un sito è invisibile, prima di fare le prime vendite bisogna comunicare la propria storia e cercare di attrarre le persone verso quelli che sono i propri valori.

Se parliamo di Harley Davidson mi viene subito in mente il senso di libertà del viaggiare in moto, valori che l’azienda ha sempre comunicato in maniera eccellente ancor prima di descrivere le caratteristiche tecniche delle moto, giusto per farti un esempio concreto.

Quindi bisogna disegnare una strategia multicanale con più touchpoint per le persone.

Tutto questo lo affronteremo nel dettaglio all’interno di questo percorso.

Analisi di mercato e dei competitor

Fare un’attenta ricerca di mercato è il punto di partenza per qualsiasi strategia di marketing.

Potremmo dire di avere 2 macro aree su cui lavorare:

  1. Trend di mercato;
  2. Analisi dei competitor.

Analisi dei trend di mercato

Identificare il mercato di riferimento e studiarlo in maniera approfondita è una parte fondamentale.

Chi sono i tuoi clienti target? Quali sono le loro esigenze e desideri? Cosa fanno la domenica, che hobby hanno, che livello di istruzione hanno? ecc…

Utilizza una serie di fonti alternative non utilizzare solo le ricerche su google ma sfrutta anche le interviste, i sondaggi, i gruppi di discussione su facebook ecc…

Leggi le riviste di settore e chiedi alle persone che sono più vicine a te cosa ne pensano dei tuoi prodotti.

Riporta tutte le informazioni che raccoglierai in un foglio di calcolo excel in modo da poter analizzare al meglio i dati raccolti per identificare le opportunità del mercato.

analisi di mercato

Analisi dei competitor

Identifica chi sono i tuoi competitor maggiori e come si muovono sul mercato.

Cosa si intende per competitor?

Un competitor è colui che vende il tuo stesso prodotto allo stesso target di persone.

Studia attentamente quello che fanno e le loro mosse.

Iscriviti alle loro newsletter ed entra nei loro funnel di vendita.

Identifica le aree in cui poterti distinguere e differenziarti dai tuoi competitor (banalmente fatti sempre la domanda “perché dovrebbero comprare da me e non dagli altri?”).

Analizza attentamente le strategie dei prezzi che adottano i tuoi competitor, confronta le loro promozioni su prodotti simili al tuo.

Analizza le recensioni: banalmente andando sui marketplace più famosi uno su tutti Amazon per esempio vai a leggere le recensioni di prodotti simili al tuo, sia quelle positive che negative per poter trovare punti di forza e debolezza.

Successivamente scrivili su un foglio excel, ti torneranno utili nel lungo periodo.

Sondaggi e Feedback: ricorda che dietro lo schermo di chi compra c’è una persona in carne ed ossa con dei problemi che vuole risolvere, quindi cerca di raccogliere informazioni attraverso feedback e sondaggi.

Ora fai questo esercizio:

apri un file Excel oppure Google Sheet (come ti trovi più comodo) e inserisci nelle celle in alto questi punti:

  • Pricing dei tuoi prodotti e di almeno 4 dei tuoi competitor;
  • Prodotti, i punti di forza e di debolezza;
  • Campagne Marketing (Meta Ads, Google Ads, Tik Tok Ads ecc..);
  • L’esperienza utente: punti di forza e di debolezza;
  • Il customer care;
  • Opportunità, su quale punto di debolezza dei tuoi competitor puoi agire?;
  • I mercati dove operano i tuoi competitor e la loro distribuzione.

Raccogli più informazioni possibili, questo è un punto davvero fondamentale e su cui cade la maggior parte degli imprenditori che voglio fare business online.

Ormai è finita l’epoca del “Ok dai partiamo e poi vediamo cosa succede”.

Studio della Buyer Persona

Cosa si intende innanzitutto per Buyer Persona?

La Buyer Persona è il tuo potenziale acquirente e quindi adesso vedremo come analizzare nel dettaglio le persone che potenzialmente potrebbero essere interessate ad acquistare da te.

Qui stessa cosa, ti consiglio di creare un foglio excel e riportare tutti i dati che man mano tiri fuori dalle tue ricerche.

Puoi ovviamente farti aiutare anche da ChatGPT nelle ricerche ma mi raccomando compara sempre i risultati con ricerche fatte anche da te.

Devi individuare nello specifico queste persone come si muovono sul web e fuori dal web, come acquistano e quante volte lo fanno, quali locali frequentano, la fascia d’età, come parlano e cosa mangiano di solito, quelli che hai già convertito nel tuo store ecc…

Ecco alcuni componenti chiave per lo studio della Buyer Persona:

  1. Informazioni Demografiche: Include età, sesso, livello di istruzione, reddito, e altre caratteristiche socio-economiche. Questi dati aiutano a capire chi sono i clienti a un livello di base.
  2. Background Professionale: Particolarmente rilevante per le aziende B2B, questo include il ruolo lavorativo, le dimensioni dell’azienda, il settore e le responsabilità lavorative della persona.
  3. Psicologia: Comprende valori, atteggiamenti, interessi e stile di vita. Questi dettagli aiutano a comprendere le motivazioni sottostanti che influenzano le decisioni di acquisto dei clienti.
  4. Obiettivi e Aspirazioni: Cosa vuole raggiungere la persona nella sua vita personale e/o professionale? Comprendere gli obiettivi può aiutare a posizionare il tuo prodotto o servizio come soluzione.
  5. Sfide e Punti di Dolore: Quali problemi o ostacoli la persona sta cercando di superare? Queste informazioni sono cruciali per mostrare come il tuo prodotto o servizio può risolvere problemi specifici.
  6. Comportamento di Acquisto: Include come e dove la persona preferisce fare acquisti, la sensibilità ai prezzi, e i fattori che influenzano le sue decisioni di acquisto.
  7. Canali di Comunicazione Preferiti: Dove la persona trascorre il suo tempo online? Questo può includere social media specifici, forum, blog, o altri canali digitali.
  8. Messaggi di Marketing Efficaci: Quali tipi di messaggi risuonano con questa persona? Questo aiuta a personalizzare la comunicazione e a rendere il marketing più efficace.

Mentre alcuni tools che possono esserti utili per strutturare la tua Buyer Persona sono:

Questi sono alcuni degli strumenti che noi utilizziamo spesso in Propaganda Group e che ti consiglio di approfondire.

Un gran consiglio ci viene dato da un grande del Direct Marketing Dan Kennedy, se non conosci chi è ti consiglio di andare a studiare i suoi libri perché sono pieni zeppi di nozioni di marketing, per studiare le persone Kennedy afferma che bisogna spesso andare nei negozi che rivendono il tuo stesso prodotto o qualcosa di simile e capire il comportamento delle persone, come si muovono e cosa guardano all’interno del negozio, analizzare eventuali obiezioni o domande.

Qui ci viene in aiuto anche la scala della consapevolezza di cui ne ho parlato in un altro articolo e se vuoi puoi approfondire.

ecommerce guida 2024

Minimum Viable Product (MVP)

Il concetto di Minimum Viable Product (MVP) è fondamentale nel mondo dell’ecommerce e dello sviluppo di prodotti.

Un MVP è la versione più basilare di un prodotto che può essere rilasciata per testare una nuova idea di business o di prodotto con il minor investimento possibile in termini di tempo e risorse.

Il suo scopo principale è raccogliere il massimo delle informazioni valide sulle preferenze dei clienti con il minimo sforzo.

Detto questo abbiamo diverse opportunità per testare il nostro prodotto.

Possiamo sfruttare una landing page di lancio prodotto in cui andremo a mettere tutte le caratteristiche del prodotto e i dettagli, benefici ecc…in questo modo metteremo in lista d’attesa i nostri eventuali acquirenti.

Perché ricordati che il tuo MVP inizialmente è limitato a pochi prodotti.

Successivamente le persone si iscriveranno e atterreranno su una Thank You Page in cui andremo a spiegare che a breve riceveranno il prodotto e come potranno pagarlo.

Lo sviluppo di un MVP segue un approccio iterativo.

Dopo il lancio iniziale, il prodotto viene continuamente migliorato e adattato in base ai feedback e ai dati raccolti.

Questo approccio permette di evolvere il prodotto in modo più allettante e funzionale nel tempo.

Creare un MVP aiuta a ridurre i rischi finanziari e di mercato.

Invece di investire pesantemente in un prodotto completamente sviluppato, gli imprenditori possono testare il terreno con un investimento minore.

Per un ecommerce, un MVP potrebbe significare iniziare con una gamma limitata di prodotti per testare la reazione dei consumatori..

I dati raccolti attraverso il comportamento degli utenti sul sito ecommerce sono vitali per capire come migliorare e ampliare l’offerta.

Infine possiamo inviare alle persone che hanno mostrato interesse nella fase di lancio un questionario con alcune domande specifiche.

Immaginiamo di voler commercializzare una crema per il corpo online.

Le domande da inserire in un survey potrebbero essere:

  • Quali sono i principali problemi legati all’acquisto di una crema online?
  • Quali sono le caratteristiche che ritieni interessanti?
  • Con quale frequenza acquisti creme online
  • Quali preoccupazioni hai nel passare ad una nuova crema per il corpo?
  • Quanto saresti disposto a pagare per un nuovo prodotto?
  • Preferiresti un prodotto di qualità superiore a un prezzo più alto o un’opzione più economica con funzionalità di base?
  • Cosa ti convincerebbe a cambiare?
  • Cosa ti aspetti da un nuovo prodotto per il corpo?

Queste informazioni saranno come petrolio perché ti permetteranno di calibrare al meglio il tuo MVP stimolando anche l’hype in fase di lancio.

Che piattaforma ecommerce utilizzare?

Classificare e confrontare le varie piattaforme CMS (Content Management System) per l’ecommerce è fondamentale per scegliere quella più adatta alle esigenze del proprio business online.

Per ovvie ragioni non posso menzionarle tutte e quindi ecco una panoramica delle piattaforme CMS ecommerce più popolari, con un confronto basato su vari criteri:

  1. Shopify;
  2. Magento;
  3. Woocommerce;
  4. BigCommerce;
  5. Prestashop.

Vediamo ora le caratteristiche di ogni piattaforme menzionando i pro e contro.

1. Shopify

Caratteristiche: Interfaccia utente intuitiva, facile configurazione, ampia gamma di temi e app.

Migliore Per: Piccole e medie imprese che cercano una soluzione facile da usare.
Limitazioni: Maggiore dipendenza da app a pagamento per funzionalità avanzate, commissioni di transazione se non si usa Shopify Payments.
Prezzi: Piani a vari livelli, adatti a diverse dimensioni di business.

2. Magento (Adobe Commerce)

Caratteristiche: Estremamente personalizzabile, potente, adatto per l’integrazione con altri sistemi.
Migliore Per: Grandi aziende o e-commerce con esigenze complesse e un team di sviluppo.
Limitazioni: Richiede competenze tecniche avanzate, costoso per la manutenzione.
Prezzi: Versione gratuita (Magento Open Source) e versione a pagamento (Adobe Commerce).

3. WooCommerce (per WordPress)

Caratteristiche: Estensione open-source per WordPress, personalizzabile, ampia gamma di plugin.
Migliore Per: Piccole imprese, blogger e venditori che già utilizzano WordPress.
Limitazioni: Dipende dalla configurazione di hosting WordPress, necessita di plugin per funzionalità complete.
Prezzi: Gratuito, ma i costi si accumulano con plugin, temi e hosting.

4. BigCommerce

Caratteristiche: Soluzione SaaS con ampia funzionalità nativa, scalabilità, integrazione multicanale.
Migliore Per: PMI e grandi aziende che cercano una piattaforma robusta e multicanale.
Limitazioni: Può essere meno intuitivo rispetto a Shopify, limitazioni nel piano base.
Prezzi: Piani tariffari basati su soglie di vendita annuale.

5. PrestaShop

Caratteristiche: Open-source, altamente personalizzabile, supporta molteplici lingue e valute.
Migliore Per: Aziende di qualsiasi dimensione con una certa competenza tecnica.
Limitazioni: Può richiedere sviluppo personalizzato e add-on a pagamento.
Prezzi: Gratuito, ma con costi per hosting, moduli e temi.

In conclusione il consiglio che posso darti dopo più di vent’anni di esperienza nel Digital è di non legarti alla piattaforma se sei nella primissima fase ovvero quella di start.

Piattaforme più economiche come Shopify e Woocommerce vanno benissimo e sono anche molto user friendly per quanto riguarda la gestione.

Utilizza i soldi che risparmi, invece, per investire in campagne di acquisizione clienti (lead generation) e posizionare al meglio il tuo Brand nel medio e lungo periodo senza trascurare una buona strategia di investimento in campagne di advertising (lo vedremo in seguito).

corso ecommerce

L’esperienza Utente (UX)

L’esperienza utente per un ecommerce è una cosa fondamentale e qui cascano un po’ tutti quelli che iniziano con questo business.

Cosa si intende per esperienza utente o UX (User Experience)?

Ogni sito dovrebbe avere una struttura logica in cui l’utente si trovi subito a suo agio navigando attraverso le pagine, i prodotti, la ricerca ecc…

Questo deve avvenire sia se l’utente naviga da desktop e sia se naviga con uno smartphone.

Il menù dev’essere facilmente accessibile come tutte le pagine e informazioni.

La proposta di valore unica (Unique Selling Proposition) dev’essere subito ben chiara.

Per esperienza un Design minimal per un ecommerce aiuta l’utente a concentrarsi sui prodotti in vetrina senza inutili distrazioni.

Le immagini devono essere di buona qualità ma senza andare ad intaccare la velocità e l’ottimizzazione generale del sito altrimenti l’utente si infastidirà e passerà oltre, infatti è risaputo che un sito veloce migliora l’esperienza utente e diminuisce il tasso di abbandono.

Minimizza le fasi di checkout, rendi questa fase più semplice possibile, se puoi diminuisci le informazioni che l’utente deve compilare e introduci tutti i sistemi di pagamento, più agevoli la fase di acquisto e meglio è senza dare alcuna scusa per abbandonare.

Nella scheda prodotto fornisci sempre informazioni utili, ricorda di fare la differenza e di alzare sempre l’asticella perché sei in un mercato, quello dell’online ultra competitivo, quindi più informazioni dai sul prodotto, più immagini e video ci saranno e meglio sarà per le tue vendite.

Guarda questa scheda prodotto che ho disegnato per un nostro cliente e che ha convertito con un +50% rispetto a prima.

 

scheda prodotto

Ricordati che le persone tendenzialmente si fidano di quello che fanno gli altri (riprova sociale, cialdini docet) e quindi non lesinare il pulsante recensioni e anche se non hai recensioni su quel singolo prodotto invia l’utente a tutte le recensioni che parlano del tuo store (questa è una chicca che molti farebbero pagare in fase di consulenza ;)).

Fornisci assistenza rapida ai clienti, ricorda che l’unico modo per concorrere un minimo con Amazon è aumentare la fase delle consulenze attraverso telefonate oppure Whatsapp, quindi inserisci quel plugin sul sito che riporta direttamente ad una chat o ad una telefonata con il customer care.

Inserisci una pagina specifica nel sito con tutte le Faq, domande e risposte ad obiezioni che potrebbero fare i clienti.

In conclusione avrai capito che facilitare l’acquisto è una cosa fondamentale perché in un mercato altamente competitivo e in cui le persone vanno sempre di fretta evitare le perdite di tempo è un fattore dominante per questo tipo di business.

marketing automation

Marketing Automation

Se vendi online non puoi trascurare assolutamente le automazioni.

Hai bisogno di automatizzare il flusso di email e devi fare in modo che il tool di email marketing lavori per te h24.

Ma prima dobbiamo avere in mente quali sono le automazioni essenziali da fare per un ecommerce e gestire tutto il funnel.

Perché il problema di molti store è proprio quello di lasciare soldi sul piatto non attivando mai le email e non recuperare i già clienti rimanendo in contatto con loro.

E sai cosa succede quando non ricontatti il cliente che ti ha dato fiducia la prima volta?

Va dalla concorrenza se non riceve messaggi da parte tua. Semplice!

Ecco alcune attività di marketing automation fondamentali per un negozio online e consigli su come implementarle al meglio:

  • Email di benvenuto;
  • Email del carrello abbandonato;
  • Suggerimenti di prodotti personalizzati;
  • Segmenta in base agli acquisti;
  • Personalizza le comunicazioni;
  • Richieste di recensione post-acquisto;
  • Campagne di riattivazione;
  • Suggerimenti durante il checkout;
  • Email post-acquisto;
  • Personalizza e testa;
  • Monitora e ottimizza.

Email di Benvenuto

Invia automaticamente un’email di benvenuto quando un nuovo utente si registra o si iscrive.

Questo può includere codici sconto o informazioni utili sul brand.

Ottima se fai lead generation su uno sconto primo acquisto per esempio.

Email del Carrello Abbandonato

Configura email automatiche per ricordare ai clienti gli articoli lasciati nel carrello, incentivandoli a completare l’acquisto.

Qui puoi inviare email 6-12-24 ore.

Nell’ultima mail quella delle 24 ore puoi aggiungere un ulteriore sconto per incentivare il checkout.

Suggerimenti di Prodotti Personalizzati

Usa i dati di acquisto e navigazione dei clienti per inviare suggerimenti di prodotti pertinenti.

Segmenta i Clienti in Base al Comportamento

Usa algoritmi per segmentare i clienti in base al loro comportamento di acquisto, preferenze e interazioni passate.

Personalizza le Comunicazioni

Adatta il contenuto delle email e delle offerte in base alla segmentazione per aumentare la rilevanza e l’efficacia.

Richieste di Recensione Post-Acquisto

Automatizza l’invio di email post-acquisto per chiedere recensioni sui prodotti acquistati.

Campagne di Riattivazione

Identifica i clienti che non hanno fatto acquisti da tempo e invia loro offerte speciali o promemoria sui prodotti che potrebbero interessare.

Suggerimenti Durante il Checkout

Offri prodotti complementari o di fascia superiore durante il processo di checkout in modo automatico.

Email Post-Acquisto

Invia suggerimenti per prodotti correlati o accessori basandoti sugli acquisti recenti.

Personalizza e Testa

Personalizza i messaggi per vari segmenti di clienti e conduci test A/B per ottimizzare le performance.

Monitora e Ottimizza

Utilizza analisi e report per monitorare l’efficacia delle campagne e fare aggiustamenti basati sui dati.

Implementando queste strategie di marketing automation in modo efficace, puoi aumentare l’engagement dei clienti, migliorare la loro esperienza di acquisto e, in definitiva, incrementare i tuoi ricavi.

Ora ti faccio un elenco dei migliori strumenti per email automation:

  1. GetResponse;
  2. Active Campaign;
  3. Mailchimp;
  4. SendinBlue;
  5. MailerLite;
  6. Drip;
  7. Klavyo.

Ma ce ne sono tantissimi in giro.

Noi in Propaganda Group ci troviamo benissimo con GetResponse, Active Campaign e MailChimp che utilizziamo su alcuni Store.

Ads, acquisizione utenti e strategie di conversione

L’acquisizione degli utenti, il brand e le piattaforme di advertising sono molto importanti quando parliamo di ecommerce soprattutto quando siamo all’inizio del nostro business e non ci conosce nessuno.

Una volta quando si apriva un negozio fisico cosa si faceva per farsi conoscere?

Si andava nella radio locale, si facevano girare le navette con manifesti molto grandi, si piazzavano i classici sei metri per tre (6×3) in posti strategici o si faceva volantinaggio.

Beh tutte queste cose vanno fatte anche online, solo che a differenza della carta stampata ora abbiamo la possibilità di leggere i numeri e le conversioni e ottimizzare le campagne.

Gli utenti passano molte ore sulle piattaforme social e se non sarai presente e se non prevederai il giusto budget per farti trovare non venderai nulla.

Infatti come detto anche nell’introduzione la maggior parte di chi avvia un business ecommerce spende tutti i soldi nello sviluppo della piattaforma di vendita e nel magazzino senza considerare che il budget per promuoversi online dovrebbe essere una priorità.

Ma ora andiamo sul pratico, voglio darti anche tanto valore e qualche strategia “on the road” che ho sperimentato negli ultimi anni con la mia Agenzia di performance marketing e i diversi ecommerce gestiti.

Un errore su cui cascano tutti è non fare lead generation dal giorno zero.

Caso di Studio

La strategia che abbiamo utilizzato per un nostro cliente era di promuovere uno sconto del 5% attraverso una landing page esterna al sito, creata ad hoc.

Gli utenti una volta lasciato il contatto mail ricevevano una prima mail con il codice coupon e diverse mail che ricordavano di utilizzarlo entro 15 giorni dall’inoltro (email automation).

Poi abbiamo creato una campagna facebook con obiettivo conversione su pubblico lookalike all’8% creato su chi aveva visualizzato almeno una volta lo shop. Spesa giornaliera 25€/Day.

Risultato?

Solo con quell’ads il cliente è riusciva ripagarsi i costi agenzia e di tutte le ads che erano in corso (circa 200€/day tra facebook, instagram e google).

Per il resto, guadagnava.

Niente male vero?

monetizzazione ecommerce

Senza considerare il fatto che poi gli utenti andavano a finire in una lista contatti su mailchimp a cui facevamo seguire altre email per aumentare gli acquisti ricorrenti e quindi andare in profit anche con gli utenti che avevamo acquisito pagando le ads.

Altra cosa da non trascurare quando si lanciano le campagne è quella di far condividere la domanda latente (Facebook, Instagram, tik tok, youtube ads) con quella consapevole (Google search, Google shopping, Pmax).

Immagina questo scenario.

“Mario (nome inventato) sta sul divano stanco perché è appena tornato dal lavoro e scrolla il feed di instagram, ad un tratto è colpito da un’ads che gli propone un giaccone da neve ma è troppo stanco e passa oltre.

Il giorno dopo Mario rivede l’ads e stavolta si informa sul giaccone cliccando e andando sul sito del brand in questione, pensa che forse non gli serve e lascia stare, perché spendere 150€.

Arriva una telefonata è la fidanzata di Mario che gli propone di andare sulla neve fra 2 settimane, ad un tratto Mario si ricorda il brand del giaccone visto su instagram e lo digita su google.

Tra le shopping però ci sono una sfilza di giacconi in promozione tra cui il brand visto nelle ads, però ora c’è un problema: quale scegliere?

Il telefono squilla di nuovo è un collega di Mario che lo invita a giocare a calcetto stasera.

Il giorno dopo Mario però mentre sta guardando un video su youtube vede il video di quel giaccone che voleva comprare, si riconosce nei valori del brand e finalmente clicca sull’ads e acquista.”

Ho estremizzato questo esempio di customer journey per farti capire che non possiamo farci trovare solo su una singola piattaforma altrimenti rischiamo di far convertire i nostri competitor.

Fare business online è una cosa seria e se inizialmente non si ha budget meglio investire in altro.

Altro suggerimento, mentre fate advertising lavorate anche sulla seo, create delle ottime schede prodotto, lavorate sugli articoli del blog, guardate come si muovono i vostri competitor.

Nel lungo periodo essere trovati in organico (gratis) su google vi darà un ottimo vantaggio competitivo ma dovete fare le cose fatte bene e con strategia fin da subito.

funnel

Retention e Lifetime Value

La retention, o fidelizzazione del cliente, indica la capacità di un’azienda di mantenere i propri clienti nel tempo.

Nel contesto dell’ecommerce, la retention è fondamentale poiché acquisire nuovi clienti può costare fino a cinque volte di più rispetto al mantenimento di quelli esistenti.

Una solida strategia di retention non solo migliora la redditività, ma contribuisce anche a costruire una base di clienti fedeli e promotori del brand.

Un altro aspetto poco considerato è quello di far riacquistare gli utenti nel tempo (Life Time Value).

Una volta spesi i soldi per acquisire un utente dovete rimanere in contatto con lui, si, anche chiamandolo personalmente e dirgli se è rimasto soddisfatto del servizio.

Questo è l’unico modo per contrastare i grossi marketplace (Amazon su tutti).

Prova a mettere un piccolo omaggio inaspettato all’interno del pacco quando spedisci, cerca di coccolare più che puoi quella persona che ti ha dato fiducia comprando da te e non da un altro.

Strategie Efficaci per la Retention:

Programmi di Fedeltà: Incoraggiano ripetuti acquisti attraverso la raccolta punti, sconti, e ricompense esclusive.
Email Marketing Personalizzato: Comunicazioni via email segmentate basate sul comportamento di acquisto, preferenze e anniversari importanti per es. il compleanno.
Supporto Clienti Eccellente: Un servizio clienti reattivo e disponibile aumenta la soddisfazione e fidelizza i clienti.
Esperienze di Acquisto Personalizzate: Offrire raccomandazioni di prodotti personalizzate e promozioni basate sui dati di acquisto passati.
Feedback e Miglioramenti Continui: Ascoltare i feedback dei clienti e apportare miglioramenti al prodotto o servizio per soddisfare meglio le loro esigenze.

Strategie per Massimizzare l’LTV:

Aumentare la Frequenza di Acquisto: Incoraggiare acquisti più frequenti attraverso email marketing, offerte personalizzate, e promozioni stagionali.
Incrementare il Valore dell’Ordine Medio: Utilizzare tecniche di upselling e cross-selling per aumentare il valore di ogni acquisto.
Estendere la Durata della Relazione con il Cliente: Migliorare la soddisfazione del cliente e la fidelizzazione attraverso un eccellente servizio clienti, qualità del prodotto e coerenza dell’esperienza d’acquisto.
Focalizzazione sul Servizio Post-Vendita: Offrire un supporto post-vendita proattivo e risolvere rapidamente eventuali problemi per mantenere alta la soddisfazione del cliente.
Strategia per il Black Friday

Una raccomandazione che ti faccio dopo tanta esperienza sul campo.

Quando lanci promozioni nel periodo del Black Friday non aspettarti di fare campagne di una settimana solo in quel periodo e miracolosamente incassare tanti soldi.

Devi iniziare a far girare il tuo brand da agosto in modo che quando arriverai al BF le persone troveranno una certa familiarità nel tuo brand e si ricorderanno di quell’ads vista sotto l’ombrellone e magari la conversione sarà più semplice.

Ricordati sempre che dietro quello smartphone o desktop che sia ci sono persone e non polli da spennare 🙂

Conclusioni

Siamo arrivati alla fine di questa lunga guida che spero ti sia utile.

Ci tengo molto a divulgare queste informazioni perché spesso faccio consulenze a imprenditori che hanno già ecommerce avviati e cercano miracoli, se avessero studiato di più prima di lanciare i loro store online sicuramente avrebbero evitato di spendere soldi inutilmente o fare errori comuni in fase di start.

Ti consiglio di utilizzare questa guida come un manuale da leggere e rileggere o semplicemente per prendere spunto da alcune parti quando ti troverai a lanciare il tuo primo business online e se sarò riuscito a trasmetterti soltanto qualche nozione o strategia sarò felice.

Una raccomandazione, cerca sempre di sperimentare, studiare e testare quello che fai.

Le formule magiche e le cose preimpostate non servono a nulla, lascia stare i “guru” la fuori che ti promettono l’eldorado con il loro metodo.

Quello che funziona è il test e l’ottimizzazione continua.

Se ti è piaciuta questa guida, consigliala a qualche tuo amico o conoscente e te ne sarò grato 🙂

Alla Prossima!

corso ecommerce